Pubblichiamo la prima parte dell'esperienza del Sig. Ongaro Guido il quale, con un gruppo di amici, ha voluto raccontare a KonosCycling la sua avventura sul percorso cicloturistico de La Via Silente nei primi giorni del nuovo anno. Grazie per la condivisione e per la fiducia riposta nella nostra assistenza tecnica.
Con Anna, Sara, Stefania e Simone. Alla fine sono sempre le persone quelle che riescono a rendere bello ciò che facciamo e il nostro gruppo Winter…. non è solo un’ istituzione, è una certezza, è gioia di vivere insieme questa splendida esperienza e le prossime future. Partiamo con ordine: a ottobre 2022, ci diciamo come iniziamo l’anno prossimo? Pronti: c’è La Via Silente.
Non abbiamo a disposizione tutti i giorni, però ci ritagliamo in sei giorni un bell’itinerario nello splendido Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Prima di tutto un gran merito, un applauso a Simona Ridolfi, mentore, anima e promotrice de La Via Silente.
1° tappa Velina - Castellabate
Partiamo da Velina, (anche se la partenza ufficiale è poco a monte a Castelnuovo Cilento ma rimedieremo all’ultima tappa) dall’Ostello dell’Info Point della Via Silente, dove abbiamo dormito la sera precedente. L’Info Point e l’Ostello è punto obbligato ma anche luogo di scambio di esperienze sulla Via Silente per chi parte e per chi arriva. Quest’anno ci siamo solo noi, anche perché Antonio, responsabile dell’ostello ci dice che finora nessuno aveva fatto la Via nel periodo invernale, di solito si anima a primavera. Va bene così, l’inverno ti pone qualche problema per le giornate corte ma ha un fascino del tutto particolare.
Tappa caratterizzata da un primo assaggio del Cilento con i suoi piccoli borghi e dal fondo valle del fiume Alento da cui deriva il toponimo “Cilento”, Cis Alentum (al di qua dell’Alento), oggi definiti il Cilento Antico. Passiamo per i piccolo borghi di Stella Cilento, Celso (un vero gioiello e forse l’esempio più classico dei borghi del Cilento), per arrivare con discesa verso Pollica, capitale della dieta mediterranea. Scendiamo sulla costa con viste bellissime, per passare dalla splendida frazione di Acciaroli, con il suo porticciolo, una deviazione verso Ogliastro e da qui alla punta di Licosa, con una splendida foresta di eucalipti e pini d’Aleppo. Il tratto sterrato da Punta Licosa a San Marco, stretto e con belle viste sul golfo di Salerno è veramente unico. Da San Marco la salita, ultima di giornata, allo splendido borgo di Castellabate. Salita, al tramonto, con bellissima vista sul golfo di Salerno. Paese, noto anche per il film “Benvenuti al Sud” ma molto più importante, unico con le sue viuzze intorno al castello normanno del XI secolo. Il castello dell’abate Constabile Gentilcore da cui il toponimo di Castellabate, con le sue mura che cingono il borgo medioevale e gli accessi di cui il più “famoso”, almeno per lo splendido panorama sul golfo di Salerno, è il “belvedere di S.Constabile.
Sicuramente la cosa più bella è lasciarsi immergere nel silenzio e passeggiare per le strette viuzze del centro storico, in una splendida notte d’inverno. Qui cominciamo ad “assaggiare” la splendida ospitalità dei Cilentani (B&B da Sabrina proprio nella piazzetta del castello) , con una colazione del giorno dopo a dir poco galattica, un gran bel inizio …..
2° tappa Castellabate - Stio
Oggi avremo la prima botta di ….. che in italiano civile si chiama colpo di fortuna. Oddio tutto il viaggio è stato un gran bel colpo di fortuna, però qualche chicca ulteriore c’è stata.
Cominciamo con ordine, la colazione dalla sig.ra Sabrina (B&B da Sabrina – Castellabate) è a dir poco galattica con tutti i dolci preparati da lei e da sua mamma, meglio di così non si poteva iniziare. Si riparte in salita ma è giusto così se no che via Silente sarebbe….oggi si entra nel vivo del territorio cilentano, forse quello meno conosciuto ma altrettanto vivo e vero. Dopo Perdifumo, arriviamo a Vatolla.
Subito una paio di costanti del nostro passaggio nei paesini in questo viaggio Winter Silente Gravel: Sara e Simone alla perenne ricerca dei timbri da mettere sulla “silentina” (sono riusciti persino a farsi timbrare dai Sindaci di un paio di paesi) e la gente che ci chiedeva: ma voi da dove venite. Noi tutti a rispondere dal punto di partenza, stiamo facendo la via Silente e loro si va beh… ma di dove siete. Allora una di Milano (Stefania), una di Bologna, che però lavora a Londra (Sara), due adottati da Crema (Anna ed io) ed il nostro pezzo forte il bergamasco “civile” Simone, civile perché i bergamaschi a sud di Bergamo si capisce quando parlano. Vatolla il paese delle cipolle ma per me è e rimane il paese di Gian Battista Vico (anche se non è nato qua. “Corsi e ricorsi della storia “) la sua frase ed il suo libro principale, “La Scienza Nuova”, sono una pietra miliare della filosofia (ma questa è veramente un'altra storia). Comunque poter visitare la sede della fondazione a lui dedicata dentro palazzo Vargas a Vatolla è stato per me un piacere inaspettato (una prima chicca).
Usciamo da Vatolla con qualche “bello strappo” e poi un falsopiano con leggera discesa sino a Rocca Cilento, dove troviamo la sorpresa di giornata. Lo splendido castello longobardo aperto. Aperto, perché chi stava lavorando si è dimenticato il “portone aperto”, ci facciamo una furtiva, proficua e solitaria visita, sino a quando non si accorgono di noi e ci fanno uscire. Il castello di origine longobarda passò poi ai loro vassalli, la famiglia Sanseverino nei primi anni del XII ed ebbe funzioni difensive. Posto su una rocca con splendida vista sull’alta valle dell’Alento e la sua diga.
Dopo Rocca Cilento passiamo per Cicerale, paese noto soprattutto per un altro prodotto tipico della dieta mediterranea i ceci e cosi tra Pollica (Pioppi), Vatolla, nel primo entroterra e Cicerale già un po’ verso gli Alburni, completiamo quel triangolo di paesi culla della dieta mediterranea (anche se poi questo si respira in tutto il Cilento). Da Cicerale un falsopiano e poi una salita ci porta a Trentinara, forse il più bel punto panoramico di tutto il Cilento, posto proprio in posizione singolare all’altezza del monte Sottano. La giornata si presenta con un po’ di foschia ma questo non ci impedisce di vedere il golfo di Salerno, la piana di Agropoli ed in lontananza gli scavi di Paestum. Da Trentinara 20 km di falsopiano ed una bella salita finale ci portano a Stio.
A Stio un altro splendido esempio della gentilezza cilentana con la sig.ra Giovanna e suo marito (B&B Chiusa di Bianco) pronti ad accoglierci con un aperitivo e lunghe chiacchierate su questa splendida terra. La serata si chiude con una bella passeggiata notturna nel borgo che sembra un tuffo nel passato. Il bel video di Simone sulle prime due giornate.
Leggi la 2° parte del racconto su KonosCycling.it